INFINITY
Parte 7: AVRÀ
MAI FINE?
di FABIO VOLINO
I Vendicatori creati da Stan Lee e Jack Kirby
Il Nuovo Ordine creato da Fabio Volino
Eternità creato da Stan Lee e Steve Ditko
Carlo Monni Supervisione
rossointoccabile, Fabio Furlanetto e Valerio Pastore Consulenza,
ispirazione e "what's inertia?"
Stan Lee/Jack Kirby/Roy Thomas Possessori
"Tutta questa storia degli Z'Nox mi ha dato alla testa" afferma Nikki Adams "E ha allontanato te, Ross, dalla storia principale".
"Nikki, chi può dire che sia la principale? Solo perchè ne parliamo ininterrottamente da due giorni e la mia è una narrazione che dire decompressa è dire poco? Forse è tutto correlato, come alla fine della stagione di un telefilm. Ed ha posto agli eroi inquietanti interrogativi".
"Tu dici?".
"Sì, assillanti quasi quanto quello che mi pongo io ogni giorno: perchè tutti dicono che Candace Nelson sia una brava e competente giornalista quando non ha mai firmato un articolo?".
ROMPERE I VOTI
Luna. Zona Blu.
Non sanno da quanto si stanno fronteggiando, né importa loro. Aron e Uatu non sono i perfetti rappresentanti della loro razza, gli Osservatori, ma non potrebbero essere più diversi. Entrambi sono più volte entrati in conflitto con la loro ideologia, entrambi sono stati puniti: ma questo non li ha fermati.
"Desisti, Uatu" consiglia Aron "Sai che è tutto inutile".
"Mai".
Il loro non è uno scontro di forza bruta, ma di semplice volontà. Portato avanti dalle loro menti piuttosto che dalle loro braccia. Uno scontro equo fino a questo momento.
"Stai solo perdendo tempo" continua Aron "Inoltre stai interferendo in questa faccenda, il Concilio ti punirà ancora, stavolta più seriamente".
"No, non sto interferendo affatto. Le nostre consuetudini mi permettono di agire contro di te".
"È così" proclama in quel momento un'altra voce.
"Cosa?" esclama il Rinnegato "Egma e altri Osservatori...?".
"Le nostre usanze permettono ad un Osservatore di intervenire contro un suo simile, se quest'ultimo sta interferendo nel corso degli eventi" afferma Egma "Uatu ce l'ha fatto presente e, dopo un breve conciliabolo, abbiamo aderito alla sua opinione. Hai molto di cui rispondere, Aron".
"Non ho nulla di cui rispondere, invece. E comunque di certo non a voi".
Ma sono vane le parole del Rinnegato, poichè non può certo competere con decine di suoi simili. L'istante successivo dunque è riverso a terra, la sua mente annullata.
Gli Osservatori lo prendono in consegna. "Ora noi ce ne andiamo, Uatu" dice Egma "Non senza rinnovarti l'invito a non interferire nella battaglia in corso. Non è una faccenda di nostra competenza".
"Dobbiamo solo osservare" aggiunge Uatu.
Egma e gli altri se ne vanno, mentre l'Osservatore rimane immobile ad osservare, come è sua abitudine. Forse è stato un errore annullare la mente di Aron, avrebbe potuto rivelare qualcosa di interessante. Ad esempio che lui sapeva che Oort l'avrebbe contattato, gli era stato riferito da tre strani esseri. E che il suo compito era quello di debilitare Uatu il più possibile. Compito eseguito. Qualcos'altro di sinistro è in agguato per l'Osservatore.
L'ALLIEVO DI SUN TZU
Lo Stratega contempla la figura di Modred, riverso immobile a terra, e contempla la sua prossima vittoria quando la Gemma della Realtà sarà sua: sarà la sua conquista più importante, fin da quando era un soldato semplice dell'esercito del suo pianeta.
Tempi duri richiedevano uomini duri. Arkrim Blimili apparteneva alla fazione con la pelle bianca a sinistra e nera a destra, mentre i loro mortali nemici avevano la pelle nera a sinistra e bianca a destra. Per qualche insondabile motivo i due popoli avevano deciso che non si potesse convivere con questa differenza. E la guerra iniziò.
Anni, decenni, secoli, nessuno seppe dire esattamente per quanto durò. Ad un certo punto Arkrim Blimili ebbe una a suo dire straordinaria idea: perchè non fiaccare il morale dei soldati nemici uccidendo le loro donne ed i loro bambini? I suoi simili si dichiararono entusiasti e la guerra si trasformò in un massacro, ancor di più quando i nemici, per nulla demoralizzati, cominciarono a fare altrettanto con le donne ed i bambini altrui.
Mai un momento di pausa o una possibilità di colloquio. Dopo la più sanguinosa battaglia mai combattuta, durata ben tre settimane con pochi attimi di pausa, Arkrim Blimili si accorse di essere l'unico sopravvissuto. Iniziò allora a vagare per il suo pianeta, trovando sulla sua strada nient'altro che cadaveri.
Finché un giorno... il nemico tornò sotto forma di un ragazzo con un'ascia insanguinata in mano ma debilitato da una malattia generata dall'ormai inesistente igiene, una malattia di cui anche Arkrim Blimili mostrava i primi sintomi.
I due ovviamente non parlarono, non si dissero quanto sciocchi erano stati. No, si scontrarono: e dopo un minuto Arkrim Blimili riuscì a strappare l'ascia al suo avversario e ad ucciderlo. Era finita, ora era rimasto veramente solo. Non si disperò, anzi, gioì per la sua inutile vittoria. Poi sentì delle strane energie pervadere il suo corpo, energie che lo resero ancora più unico.
Infine apparve: l'essere nero dalla forma indefinibile, che gli offrì altri nemici da combattere, nuove strategie di guerra da adottare. Per Arkrim Blimili era la realizzazione di un sogno: diventò lo Stratega ed aspettò il suo momento. Quel momento è arrivato.
L'Antico protende la sua mano, ma improvvisamente Modred riapre gli occhi e gli afferra un braccio. "Non ho resistito per secoli al Darkhold solo per farmi sconfiggere da te" dice.
Un portale si apre alle spalle dello Stratega, un portale con una tremenda forza di attrazione. Arkrim Blimili ne è inesorabilmente scagliato all'interno ed il portale si richiude. Ed è allora che l'oscurità di Oort cala su Modred.
MIO, TUO E SUO
"La Gemma dell'Anima è mia e con questa dominerò l'Universo!" esulta il Possessore.
Attorno a lui giacciono riversi al suolo tutti gli eroi presenti sulla Luna, attaccati da un folle Corridore la cui mente è stata spenta da Warlock. Il quale sta lottando con tutte le sue forze per non perdere i sensi: curerà dopo le sue ferite in un bozzolo, ora deve occuparsi di altro. E dunque si rialza in piedi.
"Non so cosa tu voglia fare, Warlock" inizia Kamo Tharnn "Ma...".
"Ma adesso noi ti prenderemo a calci in culo".
L'Antico si volta e vede Pip, Darkoth e Calabrone, appena comparsi alle sue spalle. Senza perdere tempo, lancia contro di loro una scarica dalla sua staffa, che va a vuoto. Prova poi un colpo psichico, ma dalla Gemma non esce nulla e lui se ne chiede il motivo. "Ci vuole tempo, devo adattarmi" pensa "La stessa cosa è successa con la mia prima staffa, non c'è nulla di straordinario. Questa mia debolezza comunque non impedirà la mia vittoria".
L'Antico lancia dunque altre raffiche dalla sua staffa, una delle quali colpisce Darkoth. Calabrone utilizza il suo pungiglione, ma è praticamente inutile.
Improvvisamente una porzione di materia oscura appare davanti al Possessore. "Tharnn" dice Oort "Dammi la Gemma".
Pip intanto si avvicina a Warlock. "Ti porto subito sul quinjet, Adam".
"No... no" ribatte lui "S... Silver Surfer".
"Cosa...? Sì, ho capito!". Ed il Troll svanisce.
CHI È OORT?
Nave di Galactus.
"Perchè sei tanto interessato a Oort, Galactus?" chiede il Gran Maestro.
"Le faccende di Galactus riguardano Galactus solo".
"Ma non mi avresti ricomposto se non avessi voluto condividere questa conoscenza. Ero presente al vostro incontro, sembravi aver paura di lui".
"Galactus non teme nessuno".
"Allora potremmo aver trovato l'eccezione alla regola".
Poi, improvvisamente, la verità si manifesta a En Dwi Gast: non sa spiegarsi come ci è arrivato, probabilmente la realtà dei fatti è stata di fronte a lui per tutto questo tempo e lui finora è stato cieco.
"Ma sì, non può essere che così" esclama l'Antico "Sto pensando a te solo come Galactus, dimenticando quello che eri un tempo. Galan di Taa, un mondo che esisteva prima del Big Bang, un mondo che non esiste più. Certo, anche Oort proviene da Taa!".
L'ESSERE CHE NON DOVEVA ESSERE
Luna. Zona Blu.
"Dammi la Gemma dell'Anima, Possessore" intima Oort.
"No, appartiene a me ormai" ribatte Kamo Tharnn.
"Sappi allora che hai scelto tu la tua fine".
Capendo cosa sta per accadere, Warlock abbranca da dietro il Possessore, ma non può impedire che le spire oscure di Oort calino su di lui e sull'Antico. Anche il Fante di Cuori si rialza e, vedendo tutti gli altri eroi ancora a terra, si lancia senza esitare dentro il mare nero di Oort. Non c'è stato tempo per prendere una decisione, solo il tempo di agire.
"Perchè vuoi distruggerti, eroe?" lo irride Oort.
"Ti sbagli" ribatte Jack Hart "Pensi di poter contenere il Fluido Zero, una delle forze più dirompenti dell'Universo?". Ed il Fante di Cuori dà libero sfogo al suo potere.
IL FIGLIO DEI FIORI
"Adesso mi uccide, adesso mi uccide" pensa Pip mentre con una tuta spaziale compare davanti a Silver Surfer. Oort è lì, a pochi metri da lui, ma i suoi occhi dorati paiono come assenti per via dell'effetto del Fluido Zero. Un attimo di distrazione di cui il Troll approfitta subito: abbranca Norrin Radd e la sua fedele tavola e si teleporta all'interno del quinjet.
"Presto, Wasp" esorta "Mettiamolo nella camera di stasi preparata da Pym".
"Oort ti ha visto?" chiede l'eroina.
"Non lo so e non me ne può fregare di meno. Sembrava comunque assorto in qualcos'altro".
"Forse siamo alla stretta finale" dice Janet Van Dyne "Forse sta per ottenere ciò che vuole".
FROM ZERO TO HERO
Il Fluido Zero pare trovare poco spazio all'interno della massa oscura di Oort. "Cosa speravi di fare?" dice costui "Stai solo segnando così la tua fine. La vittoria finale è mia".
Ma anche le potenti entità commettono errori, perchè non pensano a cose marginali... o ritenute tali. Oort non crede che un Warlock ferito ed in procinto di racchiudersi in un bozzolo sia un pericolo immediato, e ovviamente si sbaglia. L'eroe dorato con un pugno mette ko il Possessore, poi riprende la sua Gemma dell'Anima e grazie al suo potere psichico cui Oort è vulnerabile si crea una via verso l'esterno, afferrando sulla strada anche Jack Hart. L'impatto col terreno, seppur doloroso, è visto da entrambi come una liberazione da una oscurità soffocante. Poco dopo anche Modred viene liberato, privo della Gemma della Realtà. Nessuna traccia invece di Kamo Tharnn, forse inglobato per sempre in un mondo di irrealtà in cui nessuno vorrebbe abitare.
"Non mi servite più" dice Oort "Siete state le pedine perfette, mi dispiace solo di non aver preso possesso della Gemma dell'Anima, ma non importa. Addio".
"Stai perdendo" dichiara l'Inesistente.
"Sei in errore: ormai sono vicino alla vittoria" lo contraddice l'entità oscura "Osserva, un altro trofeo sulla mia strada". E con una spira mostra la Gemma della Realtà. "Questa è la più potente di tutte, era il mio obiettivo principale. Ora posso rimodellare questo universo a mio piacimento".
"Tu volevi tutte e sei le Gemme".
"Due saranno più che sufficienti. Ora però è inutile che rimanga qui, è tempo che vada".
"Dove?".
"A creare un nuovo mondo". E detto questo scompare.
Intanto il Fante di Cuori viene scosso da violente convulsioni, la sua sofferenza è palpabile.
"Cosa ti succede?" chiede Hank Pym.
"I miei poteri... non avrei dovuto sforzarli a quel modo" rivela Jack Hart "Sento che...".
Non riesce a terminare la frase che raffiche energetiche fuoriescono dal suo corpo: solo grazie alla sua prontezza di riflessi ed alla sua agilità Calabrone evita di essere colpito, mentre il Fante di Cuori grida per il dolore.
"Fante, dobbiamo creare subito un'unità contenitiva..." inizia Hank.
"No, è inutile" si dispera lui "Il Fluido Zero è inarrestabile!".
E detto questo l'eroe si libra in volo ed apre un tesseratto spaziale, diretto chissà dove.
"Adam" si riprende in quel momento Modred "Mi dispiace, mi ha sottratto la Gemma. La sua oscurità è stata inesorabile".
"La riprenderemo, non appena avremo trovato Oort". Ed il suo sguardo si concentra sul Mago, l'ultimo Antico rimasto in piedi.
Ma costui delude tutti quando si alza in volo e con una risata di trionfo scompare. "Non lo fermerete mai, mai! Ormai è troppo tardi, il vostro mondo è finito" sono le sue ultime parole.
"Forse è meglio tornare al quinjet" propone Calabrone dopo qualche secondo di tetro silenzio.
RIUNIONE
New Jersey.
"Sei fortunato che in questa piccola caserma nessuno fa domande e tutti eseguono i miei ordini, fratello" dice Simon Ryker "Altrimenti saresti già tornato in carcere".
"Già, la segretezza" ribatte Harlan "Un caposaldo della tua vita. Senti, Simon, ti conosco troppo bene e non riesci ad ingannarmi: se mi hai liberato c'è un motivo ed è chiaramente connesso a Deathlok".
"È vero, non intendo negarlo. Come sai sono a conoscenza di quel tuo progetto, Harlan, dopotutto ti ho raccomandato io al Pentagono: conosco la fatica e la sofferenza che ti è costato... e la delusione che hai provato alla fine. Ora ascoltami bene: poco tempo fa sono stato contattato in segreto da un consorzio di imprenditori, le cui identità devono restare anonime. Hanno avuto degli sfortunati rovesci finanziari e vorrebbero rifarsi sfruttando le risorse di una nazione ancora vergine in questo senso. Estrella. Questo nome di certo ti dirà qualcosa".
"Oh, certo, mi dice molto. Come sono sicuro che quel consorzio di imprenditori ha a che fare con la vecchia Roxxon. Le notizie come vedi arrivano anche in isolamento".
"Tu dunque capisci che impiegare troppi uomini per questa missione attirerebbe l'attenzione e l'esercito di quel paese è molto determinato, nonostante l'inferiorità delle loro armi".
"Dunque hai pensato a Deathlok".
"Tu stesso lo hai definito un esercito di un sol uomo e non può essere ricollegato in alcun modo al consorzio. L'unico problema sarà trovarlo".
"Oh, invece non sarà affatto un problema" replica Harlan Ryker "Posso chiamarlo a me quando voglio".
MENTRE PAPÀ È VIA
Palazzo dei Vendicatori.
"Signora Steele" si avvicina Jarvis "Ho provato a chiamare casa sua, ma non ha risposto nessuno".
"E Bobby non si fa sentire nemmeno al cellulare" aggiunge Susan "Temo gli sia accaduto qualcosa, devo andare a controllare. Kevin, vieni".
"Io vorrei restare qui, mamma".
"Non dire sciocchezze, saluta la tua amica e andiamo via".
Kevin va dunque da Cassie Lang. "Mi dispiace, ma devo proprio andare. Spero però che ci risentiremo".
"Ci risentiremo di sicuro" dice la ragazza, prendendo un bigliettino e scrivendoci sopra qualcosa "Ecco, qui ci sono il mio cellulare e la mia mail. Chiama o scrivimi quando vuoi". Sarà apparsa troppo agitata?
Kevin prende il biglietto. "D'accordo, Cassie. Allora a presto".
"Oh sì, Kevin" pensa lei "Molto presto".
FUSIONE
Dimensione delle Manifestazioni.
Oort riappare qui, in questo luogo dove è possibile incontrare le entità concettuali. Il suo arrivo è accolto da una intera schiera di Celestiali: Gammenon, Arishem, Eson, Exitar, Nezarr, Hargen, Scathan, Ziran... tutti presenti ad osservalo. E forse non intendono rimanere inermi.
Arishem ha il pollice alzato e lentamente inizia a chinarlo verso il basso.
"Sì, Giudice, vai avanti" lo esorta Oort "Ma ti avverto, se il tuo giudizio sarà negativo userò le mie capacità per cancellare te ed i tuoi simili sin nei recessi dell'iperspazio. Al confronto l'attacco di Kronos sembrerà un fuscello di paglia".
Arishem continua a calare il pollice.
"Credi che non possa farlo?".
Arishem continua a calare il pollice.
"CREDI CHE NON POSSA FARLO?".
Ed incredibilmente il giudizio di Arishem si interrompe, quando il suo pollice è sospeso a mezz'aria in un giudizio nè positivo nè negativo: mai prima d'ora era accaduto qualcosa del genere.
"La decisione migliore" commenta Oort, individuando poco dopo i suoi obiettivi. "Eternità, Infinito. Anche se non ci siamo mai incontrati, suppongo che mi conosciate".
"Sì" conferma Eternità "Sei l'essere chiamato Oort".
"Ed hai due Gemme dell'Infinito con te" nota Infinito.
"Sono qui per voi".
"Sì, sappiamo anche questo. Solo non ne comprendiamo il motivo".
"Rivoglio quello che mi è stato ingiustamente sottratto, rivoglio il mio mondo. E voi ne siete il tramite, voi, incarnazione della totalità del tempo e dello spazio. Due parti di un tutto eppur entità distinte e separate".
"Non te lo permetteremo".
"Non potete opporvi".
E poi accade, in una frazione di secondo: un'intensa aura compare attorno a Oort e va ad investire Eternità ed Infinito. Un'aura che si intrufola nelle dimensioni di appartenenza delle due entità, le avvicina ed infine le unisce. Le Gemme brillano come non mai. E gli effetti all'esterno si notano subito: Eternità ed Infinito si fondono, in una sorta di macabro ed al tempo stesso sgargiante caleidoscopio. Le loro bocche sono spalancate in una sorta di urlo inespresso.
"Questo per dimostrarvi cosa sono in grado di fare" afferma Oort "E ora...".
"Cessa subito questa follia!" tuona in quel momento una possente voce.
Oort si volta ad osservare l'imponente figura di Galactus, con al suo fianco il Gran Maestro. "Galan".
IL NEMICO DEL MIO NEMICO È MIO AMICO
Spazio.
Poco sopra l'orbita lunare compare all'improvviso una bolla quantica con al suo interno i quattro Protettori dell'Universo.
"Le incredibili letture di energia che ho rilevato hanno avuto origine da qui. Tutto sembra calmo ora... se non fossi caduto nel tranello degli Z'Nox lo avrei scoperto prima! Adesso non riesco più a rintracciarla" si lamenta Quasar.
"Ne è responsabile quell'essere?" chiede Molecola indicando l'Inesistente.
Quasar lo riconosce. "Ne dubito". Dunque gli si avvicina. "Inesistente, non so se ti ricordi di me...".
"Sì" risponde lui "Sei Quasar, Protettore dell'Universo, autoproclamato successore di Epoch".
"Il tizio ha le idee chiare" commenta Makkari.
"Non ho tempo adesso per parlare di questo" liquida la questione Wendell Vaughn "C'era qualcuno qui e...".
"Oort" risponde l'Inesistente.
"Oort? Questo nome non mi dice nulla".
"Ha detto che andava a creare un nuovo mondo, poi è scomparso".
"Un Nuovo Universo" afferma l'Eterno "Non mi suona così originale".
"Laggiù c'è il quinjet dei Vendicatori" fa notare Nuvola "Andiamo da loro".
"Preferisco evitarlo".
"Come mai?".
"Avverto al suo interno la presenza di Warlock e quello fa troppe domande per i miei gusti. E considerato il nostro attuale status... sarebbe una distrazione troppo pericolosa".
"Oh, lascia perdere, ok?" interviene Makkari "Non credo che al momento si stia preoccupando di noi. Inoltre sento la presenza all'interno di quella nave della mia compagna eterna Adora e lei di certo mi dirà tutto".
Così i quattro entrano all'interno del quinjet per trovarvi all'inizio solamente Wasp, Calabrone, Pip, Darkoth ed un sofferente Warlock.
"E gli altri?" chiede Owen Reece.
"Sono in infermeria" spiega Janet Van Dyne saltando la formalità dei saluti "A leccarsi le ferite dalla battaglia con gli Antichi dell'Universo. Con voi al nostro fianco... Epoch non vi ha avvertito?".
"Si sta... riposando" incespica Molecola. Peggiore risposta non poteva dare, ma al momento c'è altro a cui pensare.
"Questo Oort di cui mi ha parlato l'Inesistente" dice Quasar "Chi è? Cosa vuole? Ha qualche punto debole?".
"Alle prime due domande non possiamo ancora rispondere" afferma Warlock "Però Oort è vulnerabile al potere psichico".
"Proprio così".
Tutti riconoscono la voce di colui che ha appena parlato, tutti si mettono in guardia nel veder comparire improvvisamente Demeityr e Sundragon con al loro fianco Thanos!
"Non è come credete" previene qualsiasi incomprensione Pamela Douglas "È qui con buone intenzioni".
"Thanos e buone intenzioni sono due termini antitetici" afferma sprezzante Hank Pym.
"Nondimeno, non sono venuto qui per un inutile attacco, uomo dalle mille identità" ribatte il Titano "Sono qui perchè so chi è Oort: da dove viene, le sue motivazioni... tutto. Ed ora ve lo rivelerò".
CHI È OORT
Dimensione delle Manifestazioni.
"Dunque, Galactus" esclama il Gran Maestro "Ora puoi dirmelo: chi è quell'essere?".
"È mio fratello".
Contemporaneamente, nelle vicinanze del sole, compare un buco nero.
Nikki Adams rimane senza parole.
I VENDICATORI
presentano:Pechino.
La vita di un affarista non è mai sedentaria, men che meno quella di un affarista che nel tempo libero fa il supereroe (o forse è il contrario). E pensare che Bill Foster non pensava a sé come un uomo in grado di mandare avanti un'intera azienda: eppure è necessario, perchè Talia Kruma è al momento impossibilitata a portare avanti i numerosi contatti commerciali della sua impresa. Impresa, sì, questo termine ben si adatta per gli attuali incarichi di Bill Foster.
Era predestinato a questo? Chissà... si ricorda di quando, ancora sostanzialmente inesperto, Tony Stark lo consigliò come collega a Hank Pym. Incontrare quel gigante della biochimica, sia in senso letterale che metaforico, gli ha cambiato la vita. Una vita che va avanti e a questo bisogna pensare ora.
"Bill?".
A richiamarlo alla realtà la sua segretaria, Kayla Ballantine, indispensabile in momenti del genere. Competente come poche, conosce ogni dettaglio degli accordi che stanno per siglare. La sua voce da sola basta ad ispirare sicurezza.
"Sono pronto, Kayla. Lasciami solo dare un'ultima occhiata a queste carte...".
"Fai pure con calma: il meeting è tra mezz'ora. Bill, hai visto gli sguardi delle persone che abbiamo incrociato per strada? Simili a quelli che avevo già visto a Tokyo, ma più accentuati. Mi hanno davvero fatta sentire straniera in terra straniera".
"Credo onestamente che non esistano due mondi più differenti: oriente ed occidente. Ci sono punti d'incontro... eppure sono ancora pochi. Comunque non spetta a noi crearne di nuovi, siamo già abbastanza impegnati così".
New York.
Impegnato. Una parola che calza a pennello per Dale West: il tecnico che nel tempo libero fa il supereroe (o forse è il contrario). Soprattutto da quando ultimamente è stato preso di mira da qualche ignoto persecutore per via di un errore di persona che si sta trascinando troppo a lungo.
Non pensava di giungere a questo. Da piccolo voleva semplicemente giocare, fino a quando un evento ordinario eppur straordinario accadde: uno dei suoi giocattoli si ruppe. Ma Dale, invece di piangere come avrebbero fatto altri bambini, si mise ad esaminare i segreti di quel giocattolo, quei (ora può dirlo) banali congegni che facevano funzionare il tutto. Col tempo imparò sempre più cose, fino a quando non entrò nel MIT. Si laureò col massimo dei voti e vorremmo dire che la cosa è dovuta solo al suo grande impegno, ma bisogna aggiungere che Dale a quell'epoca aveva solo lo studio, le ragazze lo evitavano come la peste. Era sovrappeso il nostro Dale, un problema che si trascina ancora oggi.
Ed è per questo che ora sta facendo alcune flessioni sul pavimento, però ben presto il sudore ha la meglio. Forse gli ci vuole una boccata d'aria fresca. Perchè Dale West può davvero elevarsi al di sopra della massa. In breve è Metallo e sorvola i tetti del quartiere in cui vive.
Hammer Industries.
Non sarà una serata piacevole per Dale West, perchè qualcuno già da tempo complotta contro di lui. Non è difficile attirare l'interesse di un megalomane come Justin Hammer (soprattutto quando usurpi l'alias di un suo ex dipendente), ma forse il nostro eroe ha battuto tutti i record dal momento che l'industriale è praticamente ossessionato da lui. Eppure ora è sua figlia Justine a detenere il comando dell'operazione perchè, citandola espressamente, "bisogna usare un tocco tipicamente femminile".
E dunque eccola qui, con suo padre alle spalle ed il suo volto schermato nei confronti dei suoi interlocutori. O meglio interlocutrici.
"Sì, io e la mia compagna Aspide siamo interessati alla vostra proposta" afferma Anaconda "La paga è anche buona. E poi... si tratta di un uomo, amiamo infliggere male a degli uomini".
"Soprattutto per come ci hanno trattato e ci trattano i nostri capi" continua Aspide "Se Sidewinder non ne viene a sapere nulla, tanto meglio. Reclutiamo anche Diamante e riformiamo le BAD Girls".
"Ci vorranno altri componenti" suggerisce Justine "Basta solo che siano femmine. Per il resto lascio a voi la scelta".
"Sì, qualcuna c'è" conferma Anaconda "Abbiamo anche una nuova, un po' pazza però. Dove si trova l'obiettivo?".
"Ve lo faremo sapere al più presto" dice Justine "Intanto preparatevi".
La donna interrompe il collegamento per effettuarne immediatamente un altro. Stavolta all'altro capo c'è l'autoproclamata paladina dei diritti femminili, la genetista Superia. "Non sono abituata ad aspettare così tanto" esordisce "Nè a trattare con gli sconosciuti".
"Le consiglio caldamente di moderare i toni" la interrompe Justine Hammer "Se non fosse per noi sarebbe ancora a marcire in una prigione federale".
"Ed in cambio della mia liberazione volete che esegua una missione per voi, ben pagata devo ammettere".
"E lei ha seriamente bisogno di denaro dopo i suoi ultimi insuccessi: gli svantaggi di gestire la scienza della genetica. Non vogliamo tuttavia che agisca da sola, ma che abbia delle alleate al suo fianco: di certo non le mancano".
"No, niente affatto. Ho molti contatti nel mondo criminale, radunerò un esercito in grado di fronteggiare qualsiasi avversario".
"A noi basta solo che vi occupiate di un uomo. Vi ricontatteremo al più presto".
Interrotta la comunicazione, Justine si volta verso suo padre. "Praticamente è fatta".
"Non sei un po' troppo sicura di te?" controbatte Justin "Due gruppi per un uomo solo, decisamente troppo".
"Meglio andare sul sicuro. E poi dimentichi una cosa: quelle sono donne. Le donne sono spiriti affini, collaborativi, non come gli uomini. Si alleeranno piuttosto che litigare".
Progetto Pegaso.
Blue Shield si avvicina ad una cella di solito poco frequentata dagli altri dipendenti di questo istituto. Un po' perchè chi vi è all'interno non è un gran oratore, un po' perchè hanno paura del suo potere, nonostante le difese. Certe barriere appaiono proprio incrollabili.
"Come va oggi, Contact?" chiede il responsabile della sicurezza.
"Come gli altri giorni. Sto qui da solo, mi maledico per il mio potere che uccide qualsiasi essere vivente, mangio, mi maledico per il mio potere che uccide qualsiasi essere vivente, vado al gabinetto, mi maledico per il mio potere che uccide qualsiasi essere vivente, vado a letto ma prima mi maledico per il mio potere che uccide qualsiasi essere vivente...".
"D'accordo, d'accordo, ho capito. Senti, non ti interessa proprio fare una passeggiata? Non sei un detenuto, sei libero di uscire".
"E se inciampo? Sono tra le dieci persone più imbranate al mondo, non è così raro. E se cadendo tocco qualcuno e lo uccido? Tu la vuoi questa responsabilità, Blue Shield? Io no".
"Secondo me sei troppo rinunciatario. Sei stato un bravo detective privato, hai aiutato Jocasta a risolvere un caso di omicidi seriali... hai delle potenzialità".
"Sarà, ma nel frattempo preferisco rimanere qui".
In quel momento una pattuglia armata passa lungo il corridoio e Blue Shield la scorta verso il più vicino laboratorio. Per un istante Contact si fa prendere dalla curiosità e si domanda cosa ci fosse di così pericoloso in quella cassa blindata che stavano trasportando. Forse rimarrebbe sorpreso, o forse no, se avesse saputo che si trattava di un simbionte alieno. Il simbionte di Venom.
Cittadella degli H'Ylthri.
Hanno aspettato pazientemente il loro momento, hanno atteso il momento giusto, hanno catturato le giuste pedine. Dunque per il popolo dall'aspetto vegetale è giunto il momento di agire. E lo faranno tramite un loro ex protetto, un essere a cui hanno dato origine: Sam Smithers, l'Uomo Pianta. Ultimamente forse sarebbe meglio definirlo la Pianta-Uomo, dal momento che il suo corpo ora è molto più verde del previsto. Un effetto collaterale di tutte le tossine e gli elementi chimici da lui impiegati in questi anni: un annetto fa poi, dopo uno scontro con l'Uomo Ragno ed il defunto Synch di Generation X, ha assorbito delle spore che hanno modificato indelebilmente il suo DNA. Ora è davvero in comunicazione con la natura.
Gli H'Ylthri faranno affidamento sulle sue nuove capacità e nel contempo penseranno al loro vecchio nemico Iron Fist. Per una fortunata coincidenza (o almeno così pensano) si trova vicino al loro primo obiettivo ed hanno pronta per lui l'esca più adatta. Un'esca a cui non potrà sottrarsi.
Pechino.
"Ed anche questa è fatta" dice un soddisfatto Bill Foster "Liscia come l'olio: fossero tutti così i contratti di affari".
"La verità è che sei stato bravissimo" aggiunge Kayla Ballantine "Io sapevo già i punti che avresti toccato, eppure sei stato così convincente...".
"La forza della pratica. Allora, il nostro volo di ritorno è tra cinque ore: vuoi che nel frattempo ti offra un po' di cucina locale?".
"Se è come in Giappone, dove tutto sapeva di pesce, ci rinuncio volentieri".
Bill le prende il mento e lo volge verso destra. "Guarda li, mia cara, i benefici della economia globale".
"Oh, il signor McDonald's. In ogni altra città ne farei volentieri a meno, ma ormai...".
I due si incamminano verso l'entrata del fast food, entrambi che discutono animatamente dell'ultimo contratto firmato. Così facendo non notano dunque altre due persone che, anche loro perse nei loro discorsi, stanno venendo dalla direzione opposta.
"Misty, ma dobbiamo proprio entrare qui dentro? Lo sai che non mi piace alimentare questa economia...".
"Senti, ho tanto di quel sapore di pesce in bocca che tra poco vomito. E di fronte a due tipi di veleno, scelgo quello minore".
E come nei migliori o peggiori film comici, le due coppie vanno a scontrarsi, anche se nessuno inciampa. Partono le scuse di rito, fino a quando Bill rimane come paralizzato.
"Aspetti un momento" dice rivolto alla persona dai capelli biondi davanti a lui "Lei è Daniel Rand? Della Rand-Meachum Inc.?". Quando ha letto di come da giovanissimo ha mandato avanti un'azienda praticamente da solo, ha capito che poteva farcela anche lui.
Danny annuisce leggermente. "Ed io riconosco lei. William Foster, vicepresidente della Kruma International: ultimamente avete fatto parlare molto di voi, ci avete tolto qualche lauto contratto".
"Solo in un pazzo mondo due ricchi americani si incontrano davanti ad un McDonald's di Pechino" commenta Misty Knight.
Nessuno può replicare poichè in quel momento il cielo si tinge per un attimo di nero. Poi compare una piccola luce bianca, che si allarga ad ogni secondo che passa fino ad assumere proporzioni smisurate. Le proporzioni di un portale. Ed una cittadella volante esce da quel portale.
"Io... credo che farò meglio a trovare un riparo" dice Danny Rand allontanandosi.
"Improvvisamente non ho più tanta fame" dice a sua volta Bill Foster facendo altrettanto.
Quando i due uomini sono scomparsi alla vista, Misty Knight e Kayla Ballantine si guardano negli occhi. "Anche il suo uomo fa sempre così?" dicono all'unisono.
Kruma International.
Celia Jackson pensa alla sua situazione, a come sta spingengo al limite Frank Ransome, un suo ex persecutore. Però questo gioco perverso si è spinto troppo oltre, è tempo che faccia la sua mossa finale. E speri di sopravvivere al suo azzardo.
Pechino.
La cittadella volante emana come un sinistro bagliore, presagio di qualche tragico evento. Il Golia Nero ne rimane praticamente ammaliato, fino a quando non nota una figura passargli davanti. La riconosce.
"Ehi!" grida.
Nella foga, Iron Fist non ha guardato chi aveva di fronte. Ora lo fa. Pur con un costume leggermente diverso, sa chi è, Luke Cage gliene ha parlato qualche volta. "Ah, un fratello nero in un mondo pieno di eroi bianchi!" il suo consueto lamento, che riusciva sempre a strappargli un sorriso.
"So cos'è quella cosa" dice Danny "O almeno lo immagino. Si tratta di una città mistica che conosco bene, K'Un-L'Un. Anche se...".
"Anche se?".
"Non so, è come se ci fosse qualcosa di diverso. Nelle architetture dei palazzi, nelle strade... La sua presenza non può voler dire nulla di buono".
Bill Foster alza lo sguardo. "E purtroppo hai ragione".
Dalla cittadella stanno scendendo filamenti di pianta, che diventano più grandi ad ogni secondo che passa. Quando toccano il terreno cominciano ad espandersi nelle strade, catturando qualche avventato passante come se fossero cose vive. La quantità di verde diviene sempre maggiore. Il Golia Nero e Iron Fist si lanciano in azione, pur incerti sul da farsi.
Da lontano qualcuno li osserva. "Capo, come aveva previsto il Golia Nero è qui. C'è anche un altro superessere".
"Tornerà anche lui a nostro vantaggio, mia cara. Perchè da questa minaccia può derivare l'apocalisse e noi dobbiamo sventarla".
Cittadella degli H'Ylthri.
Mentre il corpo di Sam Smithers è scosso da spasmi violenti, il suo potere esteso al massimo, accanto a lui c'è un'altra capsula di stasi. Una capsula al cui interno c'è una giovane ragazza: all'improvviso si rianima, come se avesse avvertito una presenza familiare. Apre gli occhi. "Danny, fratello". Poi li richiude.
CONTINUA...
PROSSIMAMENTE
Le origini di Oort
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